Piccola storia di come le api producono il miele
Il miele
rappresenta per le api adulte l'unico alimento oltre all'acqua. E' altresì
utilizzato, unito al polline, per nutrire la covata di operaie e maschi. La base
per la produzione del miele è il nettare, cioè un liquido zuccherino secreto dai
fiori per attirare insetti pronubi che favoriscano la sua fecondazione certa.
Viene raccolto sistematicamente dalle api, che lo trasportano nell'alveare
utilizzando una sacca detta mellifica, posta prima dello stomaco, che contiene
circa il peso equivalente ad un terzo di quello dell'ape stessa.
Giunta
all'alveare, l'ape bottinatrice passa il dolce fardello alle api di casa più
giovani
che a loro volta
lo passano a non meno di cento altre sorelle, prima di essere posto nelle celle
esagonali costruite in cera. Durante questi passaggi il nettare viene arricchito
e trasformato in miele. Questa operazione fatta di passaggi permette anche alle
trentamila api presenti nell'alveare di passarsi comunicazioni sull'andamento
dell'alveare, permettendo la coesione del gruppo e la trasmissione di tutte le
informazioni utili. Una volta posto nella cella, il nettare è una sostanza molto
liquida (mediamente contiene il 70% di umidità). Durante la notte tutte le api
producono un vortice di aria calda e secca che asciuga rapidamente il nettare
trasformato in miele, portandolo in poche ore ad in tasso di umidità medio del
18%, che permetterà al miele, una volta tappato con un velo di cera, di
conservarsi inalterato per anni, divenendo scorta alimentare per l'inverno.
Il miele che
estraggo dall'alveare è solo quello che le api producono in sovrappiù al loro
fabbisogno. Una volta estratto il miele lo ripongo in contenitori igienici di
materiale inox ove decanta separandosi completamente dalla cera, che essendo più
leggera viene a galla formando un tappo che conserva il miele sino al momento in
cui
viene invasettato.
La razza d'ape che
viene normalmente utilizzata in Italia è denominata "mellifica ligustica" ed ha
la caratteristica di avere un buon carattere e la predisposizione a produrre
molto miele in più del suo fabbisogno annuo. E' per questo motivo che è
possibile togliere alle api quella parte eccedente e se capitasse una annata con
poco raccolto state certi che il miele che serve alle api non verrebbe comunque
toccato.
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